1. Revisione del Piano di Classifica: da un unico bacino per il riparto dei costi all’applicazione del principio del pagamento secondo il beneficio che ciascun immobile trae dalle opere pubbliche di bonifica.
2. Riorganizzazione dei settori del Consorzio il cui personale specializzato sia dedicato alle sole attività istituzionali dello stesso e ripartito sul territorio, per favorire il contatto con i contribuenti. Le decisioni d’intervento devono basarsi sulle urgenze idrauliche e irrigue, sulla difesa del territorio e sulle previsioni del Piano di Bonifica.
3. Azioni per una revisione della normativa sui Consorzi di Bonifica per una più giusta rappresentanza di tutte le categorie economiche a partire dai proprietari di immobili, inclusi quelli urbani, che si sono visti raddoppiare i contributi.
4. Revisione e riorganizzazione del sistema per l’irrigazione, attualmente in gran prevalenza di soccorso nel portogruarese (alzando la rete di bonifica, mettendo così a repentaglio i centri urbani), mentre nel sandonatese è abbastanza diffusa con reti separate, molto datate e bisognose di importanti ristrutturazioni.
5. Creazione di condizioni di lavoro rispettose dei lavoratori, le cui conoscenze ed esperienze sono patrimonio da valorizzare e mantenere, con adeguato accompagnamento per il trasferimento delle conoscenze prima delle uscite.
6. Snellimento e riduzione dei tempi per il rilascio delle autorizzazioni, concessioni e pareri d’invarianza idraulica.
7. Incremento del personale dedito alle attività di manutenzione e sorveglianza sul territorio, munito di dispositivi tecnici con tecnologia avanzata.
8. Trasparenza nella selezione del personale con significativa considerazione delle capacità tecniche pratiche e delle conoscenze specifiche del territorio.
9. Forte semplificazione amministrativa che faciliti il consorziato e riduca i tempi di intervento e i costi, a partire dalle procedure nella disponibilità dell’amministrazione consorziale.
10. Azioni chiare e trasparenti per evitare la costruzione di interrati e seminterrati nelle zone a bonifica meccanica e nelle altre zone individuate a rischio di allagamento, ripristinando il valore vincolante del parere idraulico del Consorzio di Bonifica.
11. Aumento delle possibilità di contatto con i consorziati: sportello gestito da personale qualificato almeno tre giorni alla settimana, non condizionata alla sola attività dei dirigenti.
12. Completamento dei collegamenti tra bacini, per migliorare la sicurezza idraulica e la dispensa di acqua per l’irrigazione.
13. Riduzione del ricorso ai professionisti esterni, sia per la progettazione, sia per la direzione dei lavori di competenza dell’Ente, cosa peraltro vietata dalla normativa, se non per attività e progettazioni specialistiche.
14. Progettazione e realizzazione di interventi atti al risparmio dell'energia elettrica per gli impianti di sollevamento (un costo che impegna fortemente il bilancio del Consorzio) ricorrendo all'utilizzo di energie alternative (fotovoltaico, idroelettrico, eolico) e/o partecipazione a Comunità Energetiche costituite anche con l'ausilio delle Amministrazioni locali.
15. Ove possibile evitare l'utilizzo di impianti di pompaggio per il travaso dell'acqua a uso irriguo, preferendo ricaricare i canali utilizzando l'acqua che arriva dalle quote superiori.
16. Programmazione strutturata degli interventi necessari a contenere gli effetti legati all'innalzamento del livello delle acque marine causato dal cambiamento climatico.
17. Aumento delle risorse richieste per interventi necessari al contenimento della risalita del cuneo salino nei fiumi oggetto di prelievo di acque a uso irriguo.
18. Maggiore e migliore programmazione con i Consorzi limitrofi per evitare che i territori di confine rimangano emarginati o trascurati dagli interventi idraulici necessari alle imprese dell'area, a causa di contenziosi irrisolti.
19. Recuperare la funzionalità di vecchie opere idrauliche per finalità ambientali e paesaggistiche.
20. Interventi di sensibilizzazione della cittadinanza e delle imprese sui corretti comportamenti da tenere per un migliore funzionamento della rete idraulica: gestione delle sponde dei fossi, realizzazione di passi carrai, rispetto delle distanze per la lavorazione dei terreni, realizzazione di aree asfaltate, salta-acqua e chiaviche, rispetto dei turni di adacquamento ecc.
21. Creazione di bacini di raccolta delle acque per compensare, nei periodi di siccità, la carenza di risorsa idrica.